…E poi ti svegli una mattina, faticosamente apri gli occhi, ti guardi attorno e ti accorgi di essere ancora nel tuo letto, nella tua stanza. Giri lo sguardo e il tuo zaino carico è ancora lì, intatto. E ti rendi conto che non è stato solo un brutto sogno, cominci a realizzare che è tutto vero, che la sera prima della tua partenza c’è stato un attentato, il secondo in poco meno di due settimane…

E allora capisci come a volte la vita sia strana, imprevedibile, pungente, difficile. Ma capisci anche che ti si prospetta sempre una nuova possibilità, che dove termina una cosa ne comincia un’altra.

E allora, in occhi ben conosciuti e già tante volte scrutati, cerchi una risposta, un rifugio in cui custodire i tuoi pensieri, un luogo in cui far sparire delusioni e aspettative mancate per costruirne insieme di nuove.

“E invece di ritrovarti a mangiare kebab ai piedi della mosche blu, ti ritrovi ad assaporare un trancio di torta di Mozart in uno dei tanti parchi di Vienna”.

Ed è all’Europa che, ancora una volta, ci siamo affidati. Ai castelli della Repubblica ceca, alle case color pastello di Praga, alle tinte delle sterminate campagne slovacche, alle due facce di Bratislava, ai ponti di Budapest, al lungo corso del Danubio, ai parchi e ai musei di Vienna.

E alla mano di Alessandro.

NEWSLETTER.

Ti scrivo una mail appena pubblico un nuovo articolo, così da non perderti nessuna nuova ricetta.

1 comment

francina! 25 Agosto 2008 - 08:03

l’importante è saper portare a casa qualcosa da ogni viaggio, ovunque si sia stati…
e credo che, se vi conosco abbastanza, ci siate riusciti comunque..
un abbraccio Ele e a prestissimo!!

[anzi, a quando vuoi… sono ancora in ferie tutta settimana!!!!]

Reply

Leave a Comment

Se lasci un commento, presuppongo tu sia d'accordo su come trattiamo i tuoi dati.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.